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Barriere di sicurezza in calcestruzzo prefabbricate

Recinzione Easy Fence: l’innovativa soluzione per proteggere i suini dai cinghiali

Recinzione Easy Fence l'innovativa soluzione per proteggere i suini dai cinghiali

La protezione di una proprietà dall’invasione e dai danni causati dai cinghiali selvatici alla ricerca di cibo è di fondamentale importanza. Le recinzioni progettate per respingere i cinghiali sono state sviluppate appositamente per questo scopo. Tuttavia, una semplice recinzione potrebbe non offrire una protezione adeguata.

In questo articolo, esploreremo come selezionare la soluzione più efficace per una recinzione anti-cinghiali.

Recinzione Easy Fence l'innovativa soluzione per proteggere i suini dai cinghiali

Recinzione anti-cinghiali: difendere i suini è una priorità

I cinghiali, grandissimi distruttori di orti, campi di mais, vigneti e altre culture, grandi scavatori di pascoli, riescono ad essere contenuti senza problemi dalle nostre recinzioni.

Le recinzioni per prevenire l’accesso dei cinghiali in giardino, nell’orto e negli allevamenti devono possedere caratteristiche precise. Non tutte le recinzioni sono adatte a questo scopo. I cinghiali sono animali forti e abili scavatori, il che significa che la recinzione deve essere prima di tutto robusta e saldamente ancora al terreno.

Inoltre, per essere efficaci, le recinzioni anti-cinghiali devono essere realizzate in cemento, con pannelli rigidi o interrate, in modo che gli animali selvatici non possano scavare un varco attraverso cui passare.

Il problema degli attacchi di cinghiali selvatici agli allevamenti di suini sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. Per proteggere la sicurezza e il benessere degli animali da allevamento, è fondamentale adottare misure efficaci per prevenire tali intrusioni.

Le recinzioni sono progettate per respingere e dissuadere i cinghiali selvatici, impedendo loro di avvicinarsi agli allevamenti di suini. Oltre a proteggere gli animali, queste barriere svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione della diffusione di malattie come la peste suina africana.

Perché si rende necessario proteggersi dai cinghiali?

Naturalmente, oltre a proteggere i propri raccolti e gli animali da allevamento dall’attacco di questi animali, nasce di recente l’esigenza di evitare la trasmissione di malattie epidemiche.

A seguito di numerose segnalazioni di attacco e rilevamenti di carcasse di cinghiali infetti, è stata riscontrata la presenza di peste suina africana (Psa). Nel corso del 2023, il numero di carcasse rinvenute è salito notevolmente, con un significativo aumento che desta seria preoccupazione.

Il primo caso documentato dell’entrata dell’epidemia in Italia risale al 1978, nella provincia di Cagliari. Si ritiene che il virus sia stato introdotto nell’isola attraverso rifiuti alimentari provenienti dall’aeroporto militare di Decimomannu. In seguito, la malattia si è diffusa in tutta la Sardegna e, nonostante siano trascorsi quarantacinque anni, non è ancora stata completamente debellata. Gli ultimi focolai che si sono verificati in Liguria, Piemonte e Lazio non sono correlati alla diffusione iniziale in Sardegna, ma sembrano essere causati da cibo e rifiuti provenienti dall’Europa orientale, giunti in Italia in maniera irregolare.

La Psa è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali e non è trasmissibile alle persone. Attualmente non esiste una cura o un vaccino disponibile. Il problema principale è che la peste suina è altamente contagiosa e rappresenta una seria minaccia per l’industria suinicola.

L’Italia ha adottato un piano di sorveglianza ed eradicazione, pubblicato nel gennaio 2023, che mira a prevenire la diffusione dell’infezione ai suini domestici. L’obiettivo è ridurre progressivamente le aree coinvolte, al fine di limitare il numero di cinghiali infetti che possono diffondere il virus attraverso i loro spostamenti.

Il Belgio e la Repubblica Ceca, secondo Assosuini, hanno sviluppato protocolli di intervento riconosciuti come un valido esempio nel controllo della pesta suina africana (Psa). Questi protocolli prevedono restrizioni rigorose nelle zone infette e nelle zone cuscinetto, dove non è consentita alcuna attività umana.

La situazione attuale è estremamente grave, come evidenziato anche da Confagricoltura. Secondo l’organizzazione, il 95% delle carcasse di cinghiali rinvenute non è stato scoperto attraverso un’attiva sorveglianza, ma è stato segnalato da terze parti.

L’allarme di ASSICA

La principale preoccupazione riguarda la tenuta dell’intera filiera di produzione di uno dei prodotti più prestigiosi dell’enogastronomia italiana, dalla produzione primaria alla trasformazione e all’esportazione. Se la malattia si diffondesse ulteriormente in zone più vicine ai numerosi allevamenti della Food Valley italiana, milioni di suini sani destinati alla produzione dei rinomati prosciutti DOP di Parma e San Daniele dovrebbero essere abbattuti in anticipo, causando ulteriori danni alla filiera dei salumi italiani.

Non solo la produzione dei salumi DOP rischierebbe di essere gravemente compromessa a seconda del numero di allevamenti e del numero di animali coinvolti nelle aree infette, ma anche l’export di prodotti provenienti da altre regioni del Paese subirebbe un’ulteriore penalizzazione. Dopo la chiusura delle maggiori nazioni asiatiche extra-UE all’intera produzione italiana, che ha comportato una perdita di 20 milioni di euro al mese per le nostre imprese a partire da gennaio 2022, anche i paesi che applicano il principio di zonizzazione smetterebbero di importare i prodotti dalle aree colpite.

“E’ bene che l’attenzione sia alta, ma è irrinunciabile agire subito, non è possibile attendere oltre: lo chiedono le oltre 200 imprese della trasformazione e della macellazione delle carni suine e i loro quasi 30.000 addetti che sentono fortemente minacciata la resilienza della filiera di cui fanno parte e a cui contribuiscono con la loro specifica capacità ed esperienza.” Così Pietro D’Angeli, Presidente di ASSICA – Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria, commenta i recenti incontri organizzati dalle Istituzioni per affrontare la vicenda PSA.

Recinzione Easy Fence l'innovativa soluzione per proteggere i suini dai cinghiali

Recinzioni in cemento Tecnotre

La salvaguardia di una proprietà dall’invasione e dai danni causati dai cinghiali selvatici alla ricerca di cibo è di vitale importanza. Le barriere anti-cinghiale sono state appositamente concepite per tale scopo. Tuttavia, una recinzione di base potrebbe non essere adeguata ad assicurare una protezione efficace.

Come già accennato, le recinzioni per prevenire l’accesso indesiderato dei cinghiali in giardino, nell’orto e in aree coltivate devono possedere specifiche caratteristiche. La recinzione deve essere innanzitutto solida e saldamente ancorata al terreno, realizzata in cemento, utilizzando pannelli rigidi.

Le nostre barriere New Jersey e mini New Jersey sono marcate CE – UNI EN 12839: ur “Prodotti prefabbricati in calcestruzzo: elementi per recinzioni” obbligo dal 1° Marzo 2003 (G.U. N° 129 del 06/06/2006).

Le recinzioni in cemento con barriere New Jersey sono una scelta affidabile, esteticamente gradevole e sicura per proteggere la tua proprietà e delimitare le aree riservate. Scopri la nostra recinzione Easy Fence in calcestruzzo armato vibrato e pannello in rete elettrosaldata.

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